Prosegue il racconto… e l’album prende forma!
10 luglio: Saverio Malaspina
Al
fine di rendere il disco maggiormente ricco di sfumature e colori io e Rox
abbiamo pensato di utilizzare tre diversi batteristi alternati a seconda dei
pezzi. Tengo molto all'aspetto ritmico e siccome le canzoni sono abbastanza
diverse l'una dall'alta questa idea mi sembrava particolarmente azzeccata.
Per
dare il via alle registrazioni abbiamo quindi convocato il primo dei batteristi
prescelti: Saverio Malaspina. Saverio è conosciuto nel giro del rock italiano
per essere stato il batterista dei Meganoidi, popolare formazione indie
attiva da molti anni. Suonando rock Saverio ha affinato la sua potenza anche
perché originariamente egli proveniva dal jazz. La mia scelta è caduta su di
lui proprio per questa magica commistione di potenza e raffinatezza che lo
contraddistingue.
Con
Saverio lo scorso 10 luglio abbiamo quindi registrato quattro pezzi su sette e il risultato è stato eccezionale, al di sopra di
qualsiasi mia aspettativa. Saverio si è superato, unendo alla grande le sue
influenze jazz e rock e riversando un quintale di passione sulle mie
composizioni. L'ho visto alle prese con momenti realmente complicati, le cose
più difficili che io abbia mai scritto, superati con calma, sangue freddo e
grandissime capacità tecniche. Un vero professionista che ha saputo infondere
nella mia musica il giusto calore e potenza. Cuore e cervello. I suoni che Rox
ha sapientemente tirato fuori nella registrazione poi sono stati qualcosa di
superiore. La batteria, senza ancora gli effetti che andranno a consolidare il
tutto nel momento del missaggio, suonava letteralmente devastante.
Che bellezza ed emozione
poi cominciare a sentire i pezzi nascere alla loro vita reale! Dopo mesi
passati ad ascoltare i demo, che per quanto realistici rispetto a ciò che verrà
sono sempre cose suonate interamente da me servendomi soprattutto di tastiere e
loop, ecco ora che i veri strumenti musicali entrano a dar vera vita
alle canzoni. Strumenti che ricalcano quello che io ho indicato nei demo ma
fanno anche moltissimo di più, rendono vivo il pezzo e infondono in esso
l'umanità del musicista. Io ho fornito la traccia su cui partire, il bravo
strumentista ne fa tesoro e aggiunge il suo cuore per creare l'amalgama che
renderà il tutto reale.
Momenti per me fondamentali
poi sono quelli in cui un pezzo, che fino a quel momento era stato concepito in
un determinato modo, cambia a seconda degli input del momento che il musicista
mi sta trasmettendo. Ad esempio provando i suoni della batteria Saverio è
partito con un tempo veloce e sincopato che mi ha fatto venire in mente una
variazione che avremo potuto inserire ne "La certezza impossibile",
ove il tempo originariamente si muoveva su un un 4/4 lento per tutta la durata.
Il momento veloce è andato ad arricchire un punto del pezzo che adesso è molto
più brioso e movimentato rispetto al continuo ritmo iniziale, salvo poi nel
finale tornare al tempo di inizio e concludere il tutto in gloria, come
io adoro fare. Ci sono stati poi un pattern ritmico realmente astruso su
"La quarta vittima", studiato battuta per battuta e reso diverso da
come io lo avevo pensato ma anche assai più d'impatto, e il momento
rockeggiante di "L'interno di un volto", ove Saverio ha tirato fuori
tutta il suo lato più selvaggio. A concludere il tutto il crescendo di
"Una sera d'inverno" ove Rox si è divertito a effettare la batteria
con un suono originalissimo che è andato a fondersi con un altra parte, questa
volta suonata dallo strumento senza particolari effetti. Insomma, come mi
aspettavo sono stati due giorni di grandi e stimolanti idee. Esattamente quello
che volevo.
Terminato il lavoro con Saverio è
toccato al secondo batterista.
Un piccolo estratto dalla performance
di Saverio, purtroppo non ho avuto la possibilità di filmarlo mentre suonava ma
qui potete ascoltare il risultato già fatto e finito ne “La quarta vittima”
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