Insieme agli
avvenimenti delle settimane passate cominciamo a parlare anche un po' del
presente. Quattro giorni fa abbiamo finito ufficialmente tutte le registrazioni
e stiamo cominciando i mixaggi. Nel frattempo stiamo definendo anche la
copertina. Il grafico di AMS Eugenio Crippa mi ha fatto delle foto
molto belle in quel di Milano e stiamo vagliando varie ipotesi facendoci venire
in mente le idee più disparate. Inoltre, insieme al regista Simone Besutti,
stiamo pensando al video di un pezzo, che speriamo di potere presentare già a
inizio dicembre.
Detto ciò
torniamo alla descrizione dei musicisti.
12 Agosto
Ho sempre
collaborato con validissimi musicisti, alcuni con anni di studi alle spalle,
altri autodidatti ma dotati lo stesso di enorme talento. I musicisti che ho
scelto per il disco però mi hanno dato un'ulteriore insegnamento di vita e di
carattere.
Enzo Zirilli è un batterista jazz di fama internazionale, il suo curriculum
artistico è pauroso e averlo al mio servizio è stato in primis un onore e poi
una lezione di vera professionalità.
Nell'unico
pezzo ancora orfano di batteria - “Sotto un cielo nero” - Enzo ha, come si suol
dire, dato il bianco. In quattro ore ha suonato infatti un gran numero
di versioni della canzone, un più incredibile dell'altra. Una vera macchina del
ritmo totalmente instancabile e foriera di miriadi di idee talmente azzeccate
che in sede di editing ci ha messo in crisi. Erano tutte talmente belle che non
sapevamo veramente quale scegliere.
Quale è la
differenza tra un bravo musicista e un vero musicista? Che il vero
musicista non si accontentata mai di aggiungere buone idee, non si stanca mai
di suonare ma si fa guidare dal suo istinto e dal suo talento per dare il
meglio del meglio. E finché questo optimum non è raggiunto il vero musicista
non si da pace.
Io sono da
sempre un fautore del “buona la prima” perché credo che nelle primissime take
si dia il massimo del cuore, poi la cosa si fa ripetitiva e subentra il
mestiere che rischia di appiattire il tutto. All'inizio invece si è freschi,
carichi e pieni di cose da trasmettere. Ma il mio è un atteggiamento che può
nascondere anche un po' di pigrizia e scarsa volontà di applicazione. Con
Zirilli invece ho avuto una bella lezione sul quanto un approfondito studio del
pezzo, un entrarci maggiormente minuto dopo minuto, non faccia altro che fare
uscire una montagna nuovi e brillanti spunti.
Sono molto
felice delle scelte che ho fatto per questo disco, in certi momenti lo ascolto
- in questa versione ancora grezza e mancante di vari tasselli - e mi sembra
una bomba pronta a esplodere, sono esterrefatto dalla sua potenza, dal suo mood
oscuro e graffiante e dalla sua stupefacente resa tecnica. Ho superato me
stesso? E' probabile ma tutti questi nuovi e grandi amici mi stanno dando una
grossissima mano a farlo e credo di avere imparato più in questi due mesi di
lavoro che in vent'anni di musica. Esagero? No, è solo che i tempi sono maturi
e questo disco, queste collaborazioni dovevano arrivare ora, al termine di un
percorso e all'inizio di un nuova via.
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