mercoledì 9 ottobre 2013

Luca Scherani e Agostino Macor

Fotografie di Enrico Rolandi e Giulia Spinelli

Sto ascoltando da giorni la prima prova di mix del disco e le sensazioni sono contrastanti. Dopo mesi di lavoro è normale giungere a una sorta di assuefazione e non riuscire più a distinguere ciò che funziona da ciò che è da rivedere. Passo quindi da momenti in cui mi sembra tutto da rifare ad altri di esaltazione assoluta. E' probabile che in questo frangente la cosa migliore sia staccare un attimo e ritornare sul mix dopo qualche giorno per valutare il tutto con orecchie riposate.
Una cosa è certa, questo disco non è in alcun modo “accomodante”. E' un album oscuro, duro, spigoloso, senza compromesso alcuno, a tratti anche urticante. Solo nel pezzo finale il tomento trova una positiva soluzione e il tutto si stempera in una musica dolce e in qualche modo rinfrancante.
E' realmente lo specchio deformato delle mie emozioni



13 Agosto + 9 settembre: Luca Scherani + Agostino Macor

Nei progetti iniziali di questo disco avevo pianificato di non coinvolgere in esso alcuno dei miei abituali (e più che ottimi) collaboratori. Per i lavori solisti a mio nome (o a nome Hostsonaten) mi sono infatti sempre servito di un team di musicisti che più o meno è rimasto sempre lo stesso. Stavolta invece avevo voglia di fare un'esperienza diversa, entrare in contatto con nuove mentalità in modo da assorbire nuove esperienze e inserire nel nuovo lavoro suoni e modi di suonare un minimo differenziati rispetto agli album precedenti.
Mi sono però trovato a un certo punto ad avere bisogno di due strumenti particolari per impreziosire la trama sonora. Tali strumenti erano nelle mani di due dei mie più assidui collaboratori; Luca Scherani e Agostino Macor. Ho fatto quindi - come si suol dire – un felice strappo alla regola e ho deciso di inserire un breve cameo dei due sopracitati.
Luca ha dato così il suo pieno apporto con una breve (ma ritmicamente impossibile) parte di vibrafono unito a un glockonspiel su “La quarta vittima”, il pezzo più zappiano del disco.
Per quello che riguarda Ago so che certe atmosfere "spaziali" come le crea lui non le crea nessuno per questo ho deciso di impiegarlo al Theremin. C'erano infatti alcuni momenti in un paio di pezzi che mi faceva piacere riempire con suoni astratti, più che con note ben definite. Il Theremin è stato perfetto per lo scopo!

lunedì 7 ottobre 2013

Gian Marco "Pantera" Pietrasanta - Fabio Zuffanti's Project

Mixes are started and are continuing unabated day by day. Now I can finally hear the pieces in their full version ready to become final. It's time for the most creative work where indulges with volume, effects and more. The album is coming to light!




August 28 : Gian Marco "Pantera" Pietrasanta

Pantera is an historical figure in the genoese music scene. Active for a long time he has played on a variety of projects that have ranged from jazz to folk, classical and funky. In the nineties with Blindosbarra created in an Italian way to funky-rock putting his horns in the vibrant musical texture. Like many of the musicians who have rallied he turned out to be a great fan of progressive rock and the moments in which we have mentioned especially Van Der Graaf Generator you do not count.
The positive (and a little out of the norm) thing that I have tried to do for this record (thanks to the valuable advices by Rox) was to choose some musicians from different areas than purely prog-lovers; jazz musicians, rockers, funkers and others. This to give a different flavors to a music that anyway and in all respects is progressive but is largely played by musicians who, although love the genre, do not usually play it. The result is a rock-symphonic music more dynamic, agile, lively and grooving, even in the most intricate moments.
In the studio Pantera was caught by the positive atmosphere that prevailed and gave the best of his best, both in written parties than in solos, playing fluidly with flute, alto and soprano sax.

More and more the songs were taking their final form, a form in some cases quite different from how I had designed in the demo. A robust and mature form. I, Rox and all the musicians were infected by the euphoria of the work and do not wait to hear the final result.

domenica 6 ottobre 2013

Gian Marco “Pantera” Pietrasanta e il nuovo "Progetto Zuffanti"


I mixaggi sono iniziati e stanno continuando senza sosta giorno per giorno. Ora posso sentire finalmente i pezzi nella loro versione completa e pronta a diventare definitiva. E' il momento più creativo del lavoro ove ci si sbizzarrisce con volumi, effetti e quant'altro. Il disco sta venendo alla luce!


28 Agosto: Gian Marco “Pantera” Pietrasanta

Pantera è una figura storica nella scena musicale genovese. Attivo da tempo ha suonato su svariati progetti che hanno spaziato dal jazz al folk, classica e funky. Negli anni Novanta con i Blindosbarra creò una via italiana a al funky-rock innestando alla grande i suoi fiati nel movimentato tessuto musicale. Come molti dei musicisti che ho chiamato a raccolta si è scoperto essere però anche un grande stimatore del rock progressivo e i momenti in cui abbiamo citato specialmente i Van Der Graaf Generator non si contano.
La cosa positiva e un pò fuori dalla norma, che ho cercato di fare per questo disco (su prezioso consiglio di Rox) è stata quella di contornarmi di musicisti provenienti da situazioni musicali diverse da quelle prettamente prog; jazzisti, rockettari, funkettari e altri. Questo per dare un sapore diverso a un tessuto che comunque e in tutto e per tutto progressivo ma è suonato in larga parte da musicisti che, anche se adorano il genere, non lo suonano abitualmente. Il risultato è una musica rock-sinfonica maggiormente dinamica, più scattante, movimentata e groovosa, anche nelle parti più intricate.
In studio Pantera si è fatto prendere dal clima positivo e stimolante che vigeva e ha dato il meglio del suo meglio, sia nelle parti “obbligate”, sia negli assoli  destreggiandosi fluidamente con flauto, sax soprano e contralto.

Sempre di più i pezzi stavano assumendo la loro forma definitiva, una forma in qualche caso assai diversa rispetto a come li avevo pensati nei demo. Una forma robusta e matura. Io, Rox e tutti i musicisti eravamo contagiati dall'euforia del lavoro e non si vedeva l'ora di sentire il risultato finale.

mercoledì 2 ottobre 2013

Enzo Zirilli and the project "Zuffanti"



Along with the events of the past weeks let's begin to talk a little ' of the present. Four days ago we officially finished all the recordings and we're starting mixes . Meanwhile we are also defining the cover. The graph of AMS Eugenio Crippa did me some very nice photos in Milan and we are considering various hypotheses making us come up with many different ideas. In addition, with director Simone Besutti, we're thinking of a video clip which we hope to submit in early December.

That said let's go back to the description of the musicians.


August 12

I have always worked with many talented musicians, some with years of study behind, other self-taughts but with the same great talent. The musicians I have chosen for the album however they gave me another lesson in life and character.
Enzo Zirilli is an internationally renowned jazz drummer, his artistic curriculum is scary and have it at my service has been first and foremost an honor and then a lesson in true professionalism.
In the only piece still orphan of drums - "Sotto un cielo nero" - Enzo did the best of his best. In four hours he played a large number of versions of the song, one more incredible than the other. A real rhythm machine totally tireless and with a myriad of ideas so well-aimed that when was the time to choose which to use has put us in crisis. They were all so beautiful that we did not really know which one to choose.
What is the difference between a good musician and a true musician? I think that the true musician never satisfied to add good ideas, he never tires of playing. He is lead by his instinct and his talent to give the best of the best. And as long as this optimum is not achieved true musician not by peace.
I have always been a proponent of "Good first take!" because I believe that in the very first take the musician did his best, then it gets repetitive and takes over the job that threatens to flatten everything. At first all you want is fresh and full of passion. But this attitude can also hide a bit of laziness and unwillingness of application. With Zirilli instead I got a good lesson on how a thorough study of the piece do nothing more than make a mountain out new and brilliant ideas .

I am very happy with the choices I made for this record, sometimes I listen to it - in this version still rough - and I think that it is a bomb ready to explode. I am amazed by his power, his mood dark and scratchy and its amazing technical performance. I exaggerate? And ' likely but all these new and great friends are giving me a very big hand to do it and I think I have learned more in these two months of work in twenty years of music. I exaggerate? No, it's just that the time is ripe and this album and these collaborations were supposed to arrive now, at the end of a journey and the beginning of a new way.


Find all the infos on Enzo Zirilli here: http://urly.it/27tj

martedì 1 ottobre 2013

Enzo Zirilli nel progetto Zuffanti...


Insieme agli avvenimenti delle settimane passate cominciamo a parlare anche un po' del presente. Quattro giorni fa abbiamo finito ufficialmente tutte le registrazioni e stiamo cominciando i mixaggi. Nel frattempo stiamo definendo anche la copertina. Il grafico di AMS Eugenio Crippa mi ha fatto delle foto molto belle in quel di Milano e stiamo vagliando varie ipotesi facendoci venire in mente le idee più disparate. Inoltre, insieme al regista Simone Besutti, stiamo pensando al video di un pezzo, che speriamo di potere presentare già a inizio dicembre.

Detto ciò torniamo alla descrizione dei musicisti.


12 Agosto

Ho sempre collaborato con validissimi musicisti, alcuni con anni di studi alle spalle, altri autodidatti ma dotati lo stesso di enorme talento. I musicisti che ho scelto per il disco però mi hanno dato un'ulteriore insegnamento di vita e di carattere.
Enzo Zirilli è un batterista jazz di fama internazionale, il suo curriculum artistico è pauroso e averlo al mio servizio è stato in primis un onore e poi una lezione di vera professionalità.
Nell'unico pezzo ancora orfano di batteria - “Sotto un cielo nero” - Enzo ha, come si suol dire, dato il bianco. In quattro ore ha suonato infatti un gran numero di versioni della canzone, un più incredibile dell'altra. Una vera macchina del ritmo totalmente instancabile e foriera di miriadi di idee talmente azzeccate che in sede di editing ci ha messo in crisi. Erano tutte talmente belle che non sapevamo veramente quale scegliere.
Quale è la differenza tra un bravo musicista e un vero musicista? Che il vero musicista non si accontentata mai di aggiungere buone idee, non si stanca mai di suonare ma si fa guidare dal suo istinto e dal suo talento per dare il meglio del meglio. E finché questo optimum non è raggiunto il vero musicista non si da pace.
Io sono da sempre un fautore del “buona la prima” perché credo che nelle primissime take si dia il massimo del cuore, poi la cosa si fa ripetitiva e subentra il mestiere che rischia di appiattire il tutto. All'inizio invece si è freschi, carichi e pieni di cose da trasmettere. Ma il mio è un atteggiamento che può nascondere anche un po' di pigrizia e scarsa volontà di applicazione. Con Zirilli invece ho avuto una bella lezione sul quanto un approfondito studio del pezzo, un entrarci maggiormente minuto dopo minuto, non faccia altro che fare uscire una montagna nuovi e brillanti spunti.
Sono molto felice delle scelte che ho fatto per questo disco, in certi momenti lo ascolto - in questa versione ancora grezza e mancante di vari tasselli - e mi sembra una bomba pronta a esplodere, sono esterrefatto dalla sua potenza, dal suo mood oscuro e graffiante e dalla sua stupefacente resa tecnica. Ho superato me stesso? E' probabile ma tutti questi nuovi e grandi amici mi stanno dando una grossissima mano a farlo e credo di avere imparato più in questi due mesi di lavoro che in vent'anni di musica. Esagero? No, è solo che i tempi sono maturi e questo disco, queste collaborazioni dovevano arrivare ora, al termine di un percorso e all'inizio di un nuova via.


Trovate tutte le info su Enzo Zirilli qui: http://urly.it/27tj

mercoledì 25 settembre 2013

Riccardo Barbera: July 18



For the first time since sound I decided to entrust the bass parts on a disk to another musician. As much as I love this instrument and may be able to pull something decent out of it there's no doubt that I have some technical shortcomings. And since this new album's compositions often contain highly "technical" areas seemed to make sense let play in it someone who could do what I could'nt. On the one hand I have to say that a I was a little sorry not play my instrument but when I heard what Riccardo Barbera took out I could not help but think that you have made ​​the right choice.
Riccardo in Genoa is considered one of the best bass players and is basically a jazz musician but also a valuable and unexpected rocker.
It always seems to be exaggerated with too much enthusiasm. But how do you not get excited when seeing a perfect performance by a musician who entrust your songs and enriches it with exactly what you wanted and more? This is what Riccardo has done with the bass on my record. Accurate, powerful, delicate when it needed and groovin' at the right points. Better not get too used otherwise I will not want to play in my records .
Riccardo has played all over the album alternating the electric bass, fretless and double bass. Wonderful in particoular his contribution on the most orchestral song: "Una sera d'inverno", where it was literally able to sing his instrument under the intense symphonic apparatus. In the most difficult sections he also pulled down note for note every part and playing very accurate. I could not have asked for better.

Find a variety of detailed info on Riccardo's career here:


Here are a couple of videos documenting the recording sessions 

martedì 24 settembre 2013

Riccardo Barbera... era il 18 di luglio


18 luglio: Riccardo Barbera

Per la prima volta da quando suono ho deciso di affidare le parti di basso in un disco a un altro musicista. Per quanto io possa amare tale strumento e possa riuscire a tirar fuori da esso qualcosa di decente suonandolo è indubbio che abbia delle lacune tecniche e che più di tanto non riesca a fare.  A volte quindi penso sia meglio rendersi conto dei propri limiti e fare un passo indietro piuttosto che insistere caparbiamente a fare (male) ciò che non riesce. Siccome in questo nuovo album le composizioni si spingono spesso verso territori altamente tecnici mi sembrava sensato farvi suonare qualcuno che potesse fare quello che io non riuscirei a fare bene. Da una parte devo dire che un po' mi è spiaciuto non suonare il mio strumento, ma quando ho sentito cosa tirava fuori Riccardo Barbera non ho potuto far altro che pensare di avere fatto la scelta giusta.
Riccardo a Genova è considerato uno dei migliori bassisti sulla piazza ed è fondamentalmente un jazzista, ma anche un validissimo e insospettabile rockettaro.
Sembra sempre che io sia esagerato e che mi lasci andare troppo con l'entusiasmo. Ma come si fa e non esaltarsi quando si assiste a una performance perfetta da parte di un musicista a cui affidi le tue canzoni e lui te le arricchisce con esattamente tutto quello che avresti voluto e anche di più? Questo è ciò che Riccardo ha fatto con i bassi sui pezzi del disco. Precisi, potenti, delicati quando ci voleva e groovosi al punto giusto. Meglio che non ci faccia troppo l'abitudine altrimenti non vorrò più suonare nei miei dischi.
Riccardo ha suonato in tutto l'album alternando il basso elettrico al fretless e al contrabbasso. Meraviglioso in particolare il suo apporto sul pezzo più orchestrale del disco: “Una sera d'inverno”, ove è riuscito letteralmente a far cantare il suo strumento sotto l'intenso apparato sinfonico. Nei punti più difficili inoltre ha tirato giù nota per nota ogni parte suonando poi preciso al millesimo. Non avrei potuto chiedere di meglio.

Trovate tutta una serie di info dettagliate sulla carriera di Riccardo qui: