mercoledì 25 settembre 2013

Riccardo Barbera: July 18



For the first time since sound I decided to entrust the bass parts on a disk to another musician. As much as I love this instrument and may be able to pull something decent out of it there's no doubt that I have some technical shortcomings. And since this new album's compositions often contain highly "technical" areas seemed to make sense let play in it someone who could do what I could'nt. On the one hand I have to say that a I was a little sorry not play my instrument but when I heard what Riccardo Barbera took out I could not help but think that you have made ​​the right choice.
Riccardo in Genoa is considered one of the best bass players and is basically a jazz musician but also a valuable and unexpected rocker.
It always seems to be exaggerated with too much enthusiasm. But how do you not get excited when seeing a perfect performance by a musician who entrust your songs and enriches it with exactly what you wanted and more? This is what Riccardo has done with the bass on my record. Accurate, powerful, delicate when it needed and groovin' at the right points. Better not get too used otherwise I will not want to play in my records .
Riccardo has played all over the album alternating the electric bass, fretless and double bass. Wonderful in particoular his contribution on the most orchestral song: "Una sera d'inverno", where it was literally able to sing his instrument under the intense symphonic apparatus. In the most difficult sections he also pulled down note for note every part and playing very accurate. I could not have asked for better.

Find a variety of detailed info on Riccardo's career here:


Here are a couple of videos documenting the recording sessions 

martedì 24 settembre 2013

Riccardo Barbera... era il 18 di luglio


18 luglio: Riccardo Barbera

Per la prima volta da quando suono ho deciso di affidare le parti di basso in un disco a un altro musicista. Per quanto io possa amare tale strumento e possa riuscire a tirar fuori da esso qualcosa di decente suonandolo è indubbio che abbia delle lacune tecniche e che più di tanto non riesca a fare.  A volte quindi penso sia meglio rendersi conto dei propri limiti e fare un passo indietro piuttosto che insistere caparbiamente a fare (male) ciò che non riesce. Siccome in questo nuovo album le composizioni si spingono spesso verso territori altamente tecnici mi sembrava sensato farvi suonare qualcuno che potesse fare quello che io non riuscirei a fare bene. Da una parte devo dire che un po' mi è spiaciuto non suonare il mio strumento, ma quando ho sentito cosa tirava fuori Riccardo Barbera non ho potuto far altro che pensare di avere fatto la scelta giusta.
Riccardo a Genova è considerato uno dei migliori bassisti sulla piazza ed è fondamentalmente un jazzista, ma anche un validissimo e insospettabile rockettaro.
Sembra sempre che io sia esagerato e che mi lasci andare troppo con l'entusiasmo. Ma come si fa e non esaltarsi quando si assiste a una performance perfetta da parte di un musicista a cui affidi le tue canzoni e lui te le arricchisce con esattamente tutto quello che avresti voluto e anche di più? Questo è ciò che Riccardo ha fatto con i bassi sui pezzi del disco. Precisi, potenti, delicati quando ci voleva e groovosi al punto giusto. Meglio che non ci faccia troppo l'abitudine altrimenti non vorrò più suonare nei miei dischi.
Riccardo ha suonato in tutto l'album alternando il basso elettrico al fretless e al contrabbasso. Meraviglioso in particolare il suo apporto sul pezzo più orchestrale del disco: “Una sera d'inverno”, ove è riuscito letteralmente a far cantare il suo strumento sotto l'intenso apparato sinfonico. Nei punti più difficili inoltre ha tirato giù nota per nota ogni parte suonando poi preciso al millesimo. Non avrei potuto chiedere di meglio.

Trovate tutta una serie di info dettagliate sulla carriera di Riccardo qui:


sabato 21 settembre 2013

The drumming of Paolo "Paolo" Tixi...



July 14

Paolo "Paolo" Tixi is the young and excellent drummer of the good Genoese prog band Il Tempio Delle Clessidre. I was impressed with its performance when I saw him play with his band and I thought to myself that it would be interesting to involve him in something that concerned my music.
My album has four pieces a bit on the border between classic symphonic prog and more intimate atmospheres, electronic and jazzy (and in these I used Saverio malapina), a piece that moves on a slope of almost pure jazzrock (and here Enzo Zirilli was perfect) and two other songs pulled and highly technical.
For the latter Paolo "Paolo" Tixi seemed perfect. Paolo has joined with enthusiasm and once in the recording studio has given his best playing the pieces that I had assigned him with class, determination and high precision. Paolo immediately amazed me proposed a rhythmic figuration on "Il circo brucia" totally different from what I had thought. The proposal has convinced me because it was original, intricate and cleverly worked, even better than what I had thought. Idea promoted in full! Then there was some rhythmic puzzles on "Non posso parlare più forte" but fortunately we have solved all the problems of sixteenth notes in more or less and metronome not in the right time (my fault) and it all went great. With its nearly thirteen minutes "Non posso parlare più forte" is the longest piece of the album and has within it several times fast and snappy, slow and majestic, crazy and unpredictable. Playing on it so it was not exactly a walk but fortunately Paolo's great skill allowed that all could go in the greatest way.
At this point six drums were made (only one song is missed), now is the time for bass guitar and double bass.

An excerpt from the performance of Paolo "Paolo" Tixi on the rhythmic puzzle of "Non posso parlare più forte".

venerdì 20 settembre 2013

Continua il racconto … Paolo "Paolo" Tixi



14 luglio

Paolo "Paolo" Tixi è il giovane e funambolico batterista dell'ottima prog band genovese Il Tempio Delle Clessidre. Mi aveva favorevolmente impressionato con le sue performances quando lo vidi suonare col suo gruppo e mi dissi che sarebbe stato interessante coinvolgerlo in qualche progetto. Fino a oggi però non se ne era mai presentata l'occasione.
Il mio album ha quattro pezzi un po' al confine tra il classico prog sinfonico e atmosfere elettronico/jazzate (e in questi ho utilizzato Saverio), un pezzo che si muove su un versante di quasi-puro jazzrock (e qui Enzo Zirilli ci è andato a nozze) e altri due pezzi decisamente tirati e ad alto tasso tecnico.
Per questi ultimi il modo di suonare di Paolo "Paolo" Tixi mi sembrava perfetto. Paolo ha aderito con entusiasmo alla cosa e una volta in studio ha - come si suol dire - dato il bianco suonando i pezzi che gli avevo assegnato con classe, grinta e alta precisione. Paolo mi ha subito stupito proponendomi una figurazione ritmica su “Il circo brucia” totalmente differente da quella che io avevo scritto. La proposta mi ha convinto perché era originale, intelligentemente intricata e funzionava anche meglio rispetto a ciò che avevo pensato. Idea quindi promossa in pieno. L'ho un po' fatto penare in alcuni rompicapi ritmici presenti su “Non posso parlare più forte” ma per fortuna abbiamo risolto tutti i problemi di sedicesimi in più o in meno e di metronomo sballato (per colpa mia) e tutto è andato a posto alla grande. Con i suoi quasi tredici minuti “Non posso parlare più forte” è il pezzo più lungo del disco e ha al suo interno diversi momenti veloci e scattanti, lenti e maestosi, deliranti e imprevedibili. Suonarci sopra quindi non era proprio una passeggiata ma per fortuna la grande bravura di Paolo ha permesso che tutto potesse filare liscio come l'olio.
A questo punto sei batterie su sette erano fatte, potevamo partire coi bassi elettrici e i contrabbassi.

Un estratto dalla performance di Paolo "Paolo" Tixi sul rompicapo ritmico di “Non posso parlare più forte”.

martedì 17 settembre 2013

Another step ... Saverio Malaspina


July 10: Saverio Malaspina

In order to make the disc most rich of shades and colors I and Rox we have thought to use three different drummers alternated depending on the songs. For me the rhythmic aspect is very important and since the songs are quite different from one from the other this idea seemed to me particularly apt.
To kick off the records then we convened the first of drummers chosen: Saverio Malaspina. Saverio is known in the lap of the Italian rock for being the drummer of Meganoidi, popular indie band active for many years. Playing rock music Saverio has honed his drumming because he originally came from jazz. My choice fell on him because of this magical mixture of power and finesse that characterizes it.
With Saverio on July 10 we recorded four pieces and the result was exceptional, above all my expectations. Saverio has combining his great jazz influences with rock putting a ton of passion on my compositions. I saw him struggling with really complicated moments, the hardest things I've ever written, topped with calm, cool, and great technical skills. A true professional who knew how to instill in my music the right heat and power. Heart and brain. The sounds that Rox has wisely pulled out of the recording were something special. The  drums, even without the effects of mixing, sounds literally devastating.
What a beauty and emotion then begin to feel the pieces birth to their real life! After months of listening to the demo now that the real musical instruments come to give true life to the songs. Musical instruments that follow what I have shown in the demo but also make a great deal more, liven up the piece and infuse into it the humanity of the musician. I have provided the track on which to start, the talented instrumentalist adds his heart to create an amalgam that will make it all "real".
Key moments for me are those in which a piece, which until then had been conceived in a certain way, changes depending on the input of the moment that the musician is sending me. For example trying the drum sounds Saverio started with a fast tempo and syncopation that made me come up with a variation that we have included in "La certezza impossibile", where the time originally moved on a 4/4 for slow entire duration. The fastest time went to enrich a point of the song which is now much more lively and moved with respect to the continuous initial rhythm, then in the end go back to the start time and all ends in glory, as I love to do. There were then a rhythmic pattern really abstruse on " La quarta vitttima" studied line by line and made ​​it different from what I had thought but also with much more impact, and the time of rocky "L'interno di un volto", where Saverio has pulled out all his wilder side. To conclude the whole crescendo of "Una sera d'inverno" where Rox has enjoyed to put a special effect on the drums with an original sound that went on to merge with another drum pattern, this time played by the instrument without any special effects. In short, as I expected were two days of great and inspiring ideas. Exactly what I wanted.

Finished working with Saverio were time for the second drummer.

A small excerpt from the performance of Saverio, unfortunately I have not had the chance to film him while he played but here you can hear the result already done and finished on "La quarta vittima"


lunedì 16 settembre 2013

Un'altra tappa... Saverio Malaspina



Prosegue il racconto… e l’album prende forma!

10 luglio: Saverio Malaspina

Al fine di rendere il disco maggiormente ricco di sfumature e colori io e Rox abbiamo pensato di utilizzare tre diversi batteristi alternati a seconda dei pezzi. Tengo molto all'aspetto ritmico e siccome le canzoni sono abbastanza diverse l'una dall'alta questa idea mi sembrava particolarmente azzeccata.
Per dare il via alle registrazioni abbiamo quindi convocato il primo dei batteristi prescelti: Saverio Malaspina. Saverio è conosciuto nel giro del rock italiano per essere stato il batterista dei Meganoidi, popolare formazione indie attiva da molti anni. Suonando rock Saverio ha affinato la sua potenza anche perché originariamente egli proveniva dal jazz. La mia scelta è caduta su di lui proprio per questa magica commistione di potenza e raffinatezza che lo contraddistingue.
Con Saverio lo scorso 10 luglio abbiamo quindi registrato quattro pezzi su sette e il risultato è stato eccezionale, al di sopra di qualsiasi mia aspettativa. Saverio si è superato, unendo alla grande le sue influenze jazz e rock e riversando un quintale di passione sulle mie composizioni. L'ho visto alle prese con momenti realmente complicati, le cose più difficili che io abbia mai scritto, superati con calma, sangue freddo e grandissime capacità tecniche. Un vero professionista che ha saputo infondere nella mia musica il giusto calore e potenza. Cuore e cervello. I suoni che Rox ha sapientemente tirato fuori nella registrazione poi sono stati qualcosa di superiore. La batteria, senza ancora gli effetti che andranno a consolidare il tutto nel momento del missaggio, suonava letteralmente devastante.
Che bellezza ed emozione poi cominciare a sentire i pezzi nascere alla loro vita reale! Dopo mesi passati ad ascoltare i demo, che per quanto realistici rispetto a ciò che verrà sono sempre cose suonate interamente da me servendomi soprattutto di tastiere e loop, ecco ora che i veri strumenti musicali entrano a dar vera vita alle canzoni. Strumenti che ricalcano quello che io ho indicato nei demo ma fanno anche moltissimo di più, rendono vivo il pezzo e infondono in esso l'umanità del musicista. Io ho fornito la traccia su cui partire, il bravo strumentista ne fa tesoro e aggiunge il suo cuore per creare l'amalgama che renderà il tutto reale.
Momenti per me fondamentali poi sono quelli in cui un pezzo, che fino a quel momento era stato concepito in un determinato modo, cambia a seconda degli input del momento che il musicista mi sta trasmettendo. Ad esempio provando i suoni della batteria Saverio è partito con un tempo veloce e sincopato che mi ha fatto venire in mente una variazione che avremo potuto inserire ne "La certezza impossibile", ove il tempo originariamente si muoveva su un un 4/4 lento per tutta la durata. Il momento veloce è andato ad arricchire un punto del pezzo che adesso è molto più brioso e movimentato rispetto al continuo ritmo iniziale, salvo poi nel finale tornare al tempo di inizio e concludere il tutto in gloria, come io adoro fare. Ci sono stati poi un pattern ritmico realmente astruso su "La quarta vittima", studiato battuta per battuta e reso diverso da come io lo avevo pensato ma anche assai più d'impatto, e il momento rockeggiante di "L'interno di un volto", ove Saverio ha tirato fuori tutta il suo lato più selvaggio. A concludere il tutto il crescendo di "Una sera d'inverno" ove Rox si è divertito a effettare la batteria con un suono originalissimo che è andato a fondersi con un altra parte, questa volta suonata dallo strumento senza particolari effetti. Insomma, come mi aspettavo sono stati due giorni di grandi e stimolanti idee. Esattamente quello che volevo.
Terminato il lavoro con Saverio è toccato al secondo batterista.

Un piccolo estratto dalla performance di Saverio, purtroppo non ho avuto la possibilità di filmarlo mentre suonava ma qui potete ascoltare il risultato già fatto e finito ne “La quarta vittima”


giovedì 12 settembre 2013

Il nuovo album solista di Fabio Zuffanti: la genesi...





Orbene, cominciamo dall'inizio, ovvero dall'idea primigenia per questo nuovo album solo.
Dopo La foce del ladrone del 2011, un disco decisamente orientato verso certo pop, all'inizio di quest'anno mi è venuto in mente di realizzare un concept basato su un libro che amo molto: Lo specchio nello specchio di Michael Ende, una raccolta di racconti surreal/gotico/grotteschi che ho sempre adorato. Essendo una passione del tutto personale ho deciso da subito di farne il mio quarto album solista.
Il percorso musicale nei dischi a mio nome è stato fin’ora alquanto frastagliato: sono infatti passato dall'elettronica del primo lavoro (Fabio Zuffanti, 2009), al cantautorato ambient del secondo (Ghiaccio, 2010), alla canzone tout-court de La foce....
Con il quarto volevo una svolta totale tornando alle mie radici prog, ma arricchendo il tutto con il grande bagaglio di esperienze e ascolti accumulati in questi vent'anni di musica. Il prog sinfonico, certo, ma anche il jazz-rock, il post-rock la psichedelia e moltissimo altro.
La composizione delle sette tracce che faranno parte del cd è iniziata lo scorso marzo e mi ha impegnato fino a maggio. Solitamente compongo con la chitarra acustica o il pianoforte. Mi siedo, butto giù diversi riff e mi faccio trasportare dalla canzone che dopo poco sembra dirigermi e impormi la direzione da prendere. Non decido quasi mai a tavolino quanto deve essere lungo un pezzo, quanti cambi di tempo deve contenere e quante atmosfere. Semplicemente la canzone decide da sola tutto ciò.
Mentre componevo le linee guida strumentali ci scappava anche qualche melodia cantata, ma alla fine quelle contenute nel disco sono risultate poche, minimaliste e sistemate in punti ben precisi. Nel calderone di idee c’era anche un brano strumentale molto pinkfloydiano che però non mi convinceva in pieno, specie dopo che un giorno, del tutto inaspettatamente, ho partorito un altro pezzo che si è rivelato essere una delle cose più incredibili che io abbia mai realizzo. Incredibile perché è letteralmente un pezzo pazzo, con cambi continui/impossibili e mille sfaccettature. Dal prog, al jazz, al funky, all'hard, a Zappa e ritorno. Tutto in pochi minuti (con i suoi quattro minuti è infatti il pezzo più breve dell'album). Questa cosa è cresciuta fino al punto da farmi pensare a essa come pezzo-simbolo del disco. La quarta vittima” (questo il titolo) sarà quindi il “singolo” e relativo video che proprio in questi giorni sto progettando. Una scelta che farà discutere.
A parte questa sorpresa finale il resto della composizione si è svolto in maniera fluida e senza particolari intoppi, e credo di essere riuscito a fissare in musica molte delle atmosfere di cui il libro di Ende è permeato.
Create le strutture di testi e musiche mi sono apprestato a realizzare dei demo casalinghi con arrangiamenti basilari per dare un’idea dell’insieme ai musicisti che vi avrebbero suonato. Nel frattempo ho discusso con l'etichetta discografica (AMS) di tutti i dettagli e, ottenuto l'ok per il progetto, e ne ho parlato con il mio uomo di fiducia: Rossano “Rox” Villa, patron degli Hilary studio.
Essendo un musicata totalmente autodidatta sono molte le nozioni tecniche che mi sfuggono, e spesso tendo a comporre infilando dentro mille idee, a volte un pò difficili da razionalizzare per chi vi dovrà suonare. Da musicista e fonico dotato di orecchio sopraffino quale egli è, Rox mi aiuta a sistemare il tutto, a rivedere le parti e a scegliere i musicisti. Oltre ciò mi suggerisce un sacco di nuovi e interessanti spunti per arricchire il progetto. Con piena fiducia gli ho quindi assegnato il compito di direttore artistico.
 Agli inizi di luglio eravamo pronti per iniziare!

P.S. Per chi fosse interessato a leggere il libro di Ende, lo si può trovare online al seguente link:

Se posso permettermi però vi consiglierei il caro vecchio metodo dell'acquisto e della sana lettura in poltrona:



martedì 10 settembre 2013

News from "Zuffanti's World"


Hello everyone, here's some news on the new solo album that I'm recording.
The work is progressing great and I'd say it's time to reveal the musicians who are participating in the project with great passion and enthusiasm.
We started with the drums, and not one but three musicians have been involved for this instrument; Saverio Malaspina (perpetually on the border between jazz and rock, in force in the indie band Meganoidi), Paolo Tixi (coming from proggers Il Tempio Delle Clessidre) and Enzo Zirilli (internationally renowned jazz musician with a great number of famous collaborations).
When we have finished the "percussive" recordings we completed the rhythmic section with electric bass, fretless and double bass of Riccardo Barbera (versatile instrumentalist who happily ranges between jazz, rock, classical, folk and much more).
On the rhythmic section then are intervened the keyboards of Emanuele Tarasconi (keyboard-wizard of the Unreal City, young Italian prog band, revelation of the year with their first album "La crudeltà di Aprile") than with electric + acoustic piano, Hammond organ, Mellotron and Minimoog has added the right spices that can't miss in a prog album.
But we had also another keyboard-man! Infact we realized that in a piece we needed a more jazzy touch, so we turned to Alberto Tafuri (famous italian musician, producer, arranger and much more) that it turned out great admirer of prog and that was happy to get on board and give us a hand.
On this refined and powerful musical base has spread its magical horns (alto and soprano sax + flute) Gian Marco "Pantera" Pietrasanta. Mythical figure of the Genovese scene, specializing in jazz, funk and folk.

This is what has been done so far but the work are certainly not finished. The next two weeks we'll complete the recordings with the sparkling guitars of Laura Marsano (already in force in la Maschera Di Cera) and the violin of Fabio Biale. To this we'll add a few small cameo by two of my long time collaborators: Luca Scherani (Hostsonaten, la Coscienza Di Zeno) and Agostino Macor (Finisterre, Maschera Di Cera), respectively on vibraphone and theremin.
In all this great work I have to thank especially a person who is directing, arranging, reviewing, playing (additional keyboards, strings and trombone) and pulling out all his talent to record and mix it all up: Rossano "Rox" Villa, owner of Hilary studio, where the works are taking place.
What is left? My vocals and the precious backing vocals by Simona Angioloni (Aries). Then the mix, where we'll have to finally build the "proper" album, and the mastering.
If things go as they should in the end of September we will have the master in our hands.
In the coming weeks will be done a photo shoot in Milan and maybe one of these shots will serve as a cover; we'll see. Then we will think about the videoclip, to coordinate with the press offices and create the right expectation for the release of the album which will take place January 15, 2014. The disc will contain seven pieces, one of long duration and the others almost all over the seven minutes. There is a great deal of symphonic prog, jazz, a bit of electronics, winding and indecipherable melodies, light and darkness and A LOT of heart and passion on my part and all the musicians involved.
Title? Do not know yet but I'll think well in the coming weeks. AMS / BTF will publish it and are not excluded special editions and various surprises.

I think that's all for now, if you feel like on my YouTube channel you can enjoy some clips on the various recordings: 
Fabio




lunedì 9 settembre 2013

News dal "Mondo Zuffanti"





Ciao a tutti, inizio oggi ad utilizzare questo blog, aiutato da  MAT service, con lo scopo di rendere pubblico il mio diario che condurrà all’uscita del mio prossimo album, a metà gennaio 2014. E’ un’esperienza nuova, anche per il pubblico, da sempre abituato a ritrovarsi tra le mani qualcosa di molto chiaro e definito, senza però conoscere il lavoro di molte persone, tecnici e artisti, che hanno sempre un ruolo determinante, ma purtroppo oscuro.
Non ho la pretesa di suscitare l’interesse di tutti gli appassionati di musica, ma forse presentare un disco sotto una nuova forma, facendone vedere la crescita progressiva, aumenta il senso della condivisione e potrebbe assumere una valenza didattica, soprattutto per i giovani musicisti.
All’interno del blog è possibile visionare articoli del passato che spaziano in modo trasversale sui miei progetti.
Ma tuffiamoci subito sulle news relative a questo nuovo disco solista che è in fase di registrazione. 
I lavori procedono alla grande e direi che è il momento di svelare i musicisti che stanno partecipando al progetto con grande passione ed entusiasmo. 
 
Abbiamo cominciato con le batterie e non uno, bensì tre musicisti si sono avvicendati allo strumento; Saverio Malaspina (perennemente al confine tra jazz e rock, in forza nel gruppo indie Meganoidi), Paolo Tixi (proveniente dai proggers il Tempio Delle Clessidre) ed Enzo Zirilli (jazzista di fama internazionale con una miriade di rinomate collaborazioni). Una volta terminate le registrazioni "percussive" abbiamo completato le ritmiche con il basso elettrico, fretless e contrabbasso di Riccardo Barbera (poliedrico strumentista che spazia allegramente tra jazz, rock, classica, folk e molto altro).
Sulla base ritmica sono poi intervenute le tastiere di Emanuele Tarasconi (keyboard-wizard degli Unreal City, giovanissima formazione prog italiana, rivelazione dell'anno in corso con il loro primo album "La crudeltà di Aprile") che con piano elettrico e acustico, organo hammond, mellotron e minimoog ha inserito le giuste spezie alle quali un disco prog degno di questo nome non può rinunciare. A proposito di tastiere, visto che ci siamo resi conto che in un pezzo abbisognavamo di un tocco più jazzistico ci siamo rivolti ad Alberto Tafuri (musicista, produttore, arrangiatore e moltissimo altro. Per farla breve lo avrete visto anche come vocal-coah nelle ultime due edizioni di X-Factor insieme a Elio) che si è scoperto grande estimatore di prog e affini ed è stato felice di salire a bordo e darci una mano.
Su questa raffinata e potente base musicale ha steso i suoi magici fiati (sax soprano + contralto e flauto traverso) Gian Marco "Pantera" Pietrasanta, figura mitica delle scena genovese, specializzato in jazz, funky e folk. 
Questo è quanto fatto finora, ma i lavori non sono certo terminati; nelle prossime due settimane completeremo le registrazioni con le sfavillanti chitarre di Laura Marsano (già in forza ne la Maschera Di Cera) e il violino di Fabio Biale. A questo aggiungeremo un paio di piccoli cameo da parte dei due miei storici collaboratori: Luca Scherani (Hostsonaten, la Coscienza Di Zeno) e Agostino Macor (Finisterre, la Maschera Di Cera) rispettivamente a vibrafono e a theremin.
In tutto questo grande lavoro devo ringraziare particolarmente una persona che sta dirigendo, arrangiando, rivedendo, suonando (mellotron, tastiere aggiuntive, archi e trombone) e tirando fuori tutto il suo talento per registrare e mixare il tutto: Rossano "Rox" Villa, patron degli Hilary Studio, ove i lavori si stanno svolgendo.
Cosa resta? La mia voce e i preziosi backing vocals di Simona Angioloni (Aries). Poi il mixaggio ove ci divertiremo finalmente a costruire il disco "propriamente detto" e il mastering. Se le cose vanno come devono a fine settembre avremo il master in mano.
Nelle prossime settimane sarà realizzato un servizio fotografico in quel di Milano e forse uno di questi scatti servirà da copertina, vedremo. Poi ci sarà da pensare al video, a coordinarsi con gli uffici stampa e a creare la giusta aspettativa per
l'uscita dell'album che avverrà il 15 gennaio 2014. Il disco conterrà sette pezzi, uno di lunga durata e gli altri quasi tutti al di sopra del sette minuti. C'è moltissimo prog sinfonico, jazz, un pizzico di elettronica, melodie tortuose e indecifrabili, luce, oscurità e tantissimo cuore e passione da parte mia e di tutti i musicisti coinvolti.
Titolo? Ancora non lo so ma ci penserò bene nelle prossime settimane. AMS/BTF pubblicherà il tutto e non sono escluse edizioni speciali e sorprese varie.
Penso sia tutto per ora, se avete voglia sul mio canale You Tube potete gustarvi alcuni clip riguardanti le varie registrazioni: 
A seguire ... un assaggio:
A presto con nuovi aggiornamenti 
Fabio 



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