lunedì 16 settembre 2013

Un'altra tappa... Saverio Malaspina



Prosegue il racconto… e l’album prende forma!

10 luglio: Saverio Malaspina

Al fine di rendere il disco maggiormente ricco di sfumature e colori io e Rox abbiamo pensato di utilizzare tre diversi batteristi alternati a seconda dei pezzi. Tengo molto all'aspetto ritmico e siccome le canzoni sono abbastanza diverse l'una dall'alta questa idea mi sembrava particolarmente azzeccata.
Per dare il via alle registrazioni abbiamo quindi convocato il primo dei batteristi prescelti: Saverio Malaspina. Saverio è conosciuto nel giro del rock italiano per essere stato il batterista dei Meganoidi, popolare formazione indie attiva da molti anni. Suonando rock Saverio ha affinato la sua potenza anche perché originariamente egli proveniva dal jazz. La mia scelta è caduta su di lui proprio per questa magica commistione di potenza e raffinatezza che lo contraddistingue.
Con Saverio lo scorso 10 luglio abbiamo quindi registrato quattro pezzi su sette e il risultato è stato eccezionale, al di sopra di qualsiasi mia aspettativa. Saverio si è superato, unendo alla grande le sue influenze jazz e rock e riversando un quintale di passione sulle mie composizioni. L'ho visto alle prese con momenti realmente complicati, le cose più difficili che io abbia mai scritto, superati con calma, sangue freddo e grandissime capacità tecniche. Un vero professionista che ha saputo infondere nella mia musica il giusto calore e potenza. Cuore e cervello. I suoni che Rox ha sapientemente tirato fuori nella registrazione poi sono stati qualcosa di superiore. La batteria, senza ancora gli effetti che andranno a consolidare il tutto nel momento del missaggio, suonava letteralmente devastante.
Che bellezza ed emozione poi cominciare a sentire i pezzi nascere alla loro vita reale! Dopo mesi passati ad ascoltare i demo, che per quanto realistici rispetto a ciò che verrà sono sempre cose suonate interamente da me servendomi soprattutto di tastiere e loop, ecco ora che i veri strumenti musicali entrano a dar vera vita alle canzoni. Strumenti che ricalcano quello che io ho indicato nei demo ma fanno anche moltissimo di più, rendono vivo il pezzo e infondono in esso l'umanità del musicista. Io ho fornito la traccia su cui partire, il bravo strumentista ne fa tesoro e aggiunge il suo cuore per creare l'amalgama che renderà il tutto reale.
Momenti per me fondamentali poi sono quelli in cui un pezzo, che fino a quel momento era stato concepito in un determinato modo, cambia a seconda degli input del momento che il musicista mi sta trasmettendo. Ad esempio provando i suoni della batteria Saverio è partito con un tempo veloce e sincopato che mi ha fatto venire in mente una variazione che avremo potuto inserire ne "La certezza impossibile", ove il tempo originariamente si muoveva su un un 4/4 lento per tutta la durata. Il momento veloce è andato ad arricchire un punto del pezzo che adesso è molto più brioso e movimentato rispetto al continuo ritmo iniziale, salvo poi nel finale tornare al tempo di inizio e concludere il tutto in gloria, come io adoro fare. Ci sono stati poi un pattern ritmico realmente astruso su "La quarta vittima", studiato battuta per battuta e reso diverso da come io lo avevo pensato ma anche assai più d'impatto, e il momento rockeggiante di "L'interno di un volto", ove Saverio ha tirato fuori tutta il suo lato più selvaggio. A concludere il tutto il crescendo di "Una sera d'inverno" ove Rox si è divertito a effettare la batteria con un suono originalissimo che è andato a fondersi con un altra parte, questa volta suonata dallo strumento senza particolari effetti. Insomma, come mi aspettavo sono stati due giorni di grandi e stimolanti idee. Esattamente quello che volevo.
Terminato il lavoro con Saverio è toccato al secondo batterista.

Un piccolo estratto dalla performance di Saverio, purtroppo non ho avuto la possibilità di filmarlo mentre suonava ma qui potete ascoltare il risultato già fatto e finito ne “La quarta vittima”


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